COME CURARE LA PIANTA D'ALOE?

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Giadina
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Iscritto il: 28/08/2011, 18:31
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Re: come curare la pianta d'aloe?

Messaggio da Giadina »

Io non ho trovato nulla in merito... Incrociamo le ditaaaaaaaa :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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alex66
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Re: come curare la pianta d'aloe?

Messaggio da alex66 »

ho ricevuto in dono la pianta d'aloe da una mia amica che ce l'aveva in giardino presso la sua casa al mare ( Torvajanica ). Mi ha dato appunto una di quelle piantine che "ricicciano" alla base della pianta madre.

L'anno scorso l'ho piantata, ma non subito nella terra del giardino, l'ho messa in vaso. Quest'anno è già diventata un super-mostro! Scoppia di salute!
Anch'io abito al mare però....qui c'è un clima mite.

Ho deciso che non la pianterò in terra. Le cambierò il vaso, gliene metterò uno grande, in modo da poterla spostare quando farà freddo.
Ho già fatto due volte il gel con le sue foglie. Ce ne ha talmente tante che avendogliene tolte due o tre secondo me le ho fatto un favore.... :Yea:
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Trilly
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Iscritto il: 18/06/2011, 16:13
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Re: come curare la pianta d'aloe?

Messaggio da Trilly »

posto qui per non aprire un altro topic.
stavo leggendo un libro sull'aloe e volevo condividere alcune informazioni con voi.

"Il genere botanico aloe è stato classificato nella famiglia delle Liliaceae. Questo era considerato corretto fino a poco tempo fa fino a quando, Tom Reynolds, le classificò in una nuova famiglia botanica, quella delle Aloaceae. Essa comprende circa 350 varietà di piante su tutto il pianeta. Fra l'Aloe di grandi dimensioni e quelle d'interesse cosmetico-curativo si possono ricordare l'Aloe arborescens Miller, l'Aloe ferox, l'Aloe barbadensis Miller var. Vera, l'Aloe chinensis, l'Aloe saponaria e l'Aloe succortina.

Aloe barbadensis Miller o Vera
è una pianta perenne che cresce a forma di crespo, la cui base è circondata da una rosetta di foglie grasse e spinose ad evoluzione spiraliforme (non presenta tronco che sorregge la pianta stessa, infatti è formata da un ampio cespuglio ben ancorato a terra). originaria dell'Africa è stata diffusa nelle Americhe, dopo le spedizioni di Colombo e Vespucci.
Possiede foglie carnose e succulente, di color verde chiaro chiazzato, con delicati contorni, a volte punteggiati di rosa duranti i periodi freddi. la pianta raggiunge la maturità dopo quattro anni e può avere foglie con lunghezza media compresa tra 60 e 90 cm. il suo ciclo vitale complessivo è di 12 anni. quando le foglie vengono tagliate, due o tre volte l'anno, si assista ad una rimarginazione delle "ferite" subite, quasi istantanea, infatti si produce una sorta di liquido protettivo che impedisce la fuoriuscita della linfa.
dalla parte centrale del ciuffo fogliare si erige lo stelo rigido e legnoso dei fiori, una volta all'anno. la fioritura avviene in estate, con fomarzioni tubolari, a grappolo. L'Aloe Vera si propaga facilmente, attraverso talea, dai germogli che fuoriescono dalla base. è molto importante non sottoporre questa pianta a climi estremi, con elevate escursioni termiche o eccessiva umidità. Le piante giovani amano la penombra, mentre quelle adulte adorano l'esposizione solare. Necessita di un terreno sabbioso, che presenti una buona porosità. Le sue foglie sono molto ricche di gel rispetto alla cuticola esterna e predomina su tutte le sostanze, un mucopolisaccaride, l'acemannano, un carboidrato complesso, coinvolto nei principali processi d'immunomodulazione, cicatrizzazione e reazioni antinfiammatorie. L'Aloina contenuta nella pianta, un antrachinone dalle molte attività, non ultime quella lassativa, drenante e purificante, assume nell'Aloe Barbadensis le specifiche caratteristiche della barbaloina, riconoscibile facilmente dal colore ocra e dallo sgradevole odore carnoso.
Risulta essere la tipologia d'Aloe più usata e conosciuta. questo deriva dall'alta resa delle sue foglie, dalla sua robustezza e facile trasformabilità in polpa da bere o gel per uso esterno. in realtà, i principi attivi, contenuti in quasta varietà, non possono essere comparabili in termini quantitativi alle varietà più piccole, rare e difficilmente processabili industrialmente. Rimane comunque un eccellente prodotto per la cura del corpo e della salute umana.

Aloe arborescens Miller
A differenza della barbadensis Miller, l'Aloe arborescens Miller non si sviluppa su un'unico ceppo, ma si estende su un tronco legnoso centrale, con crescita fogliare alternata. La pianta si presenta sotto forma di cespuglio caotico, pieno di steli, nel quale si distingue una radice di partenza.
è anch'essa una pianta perenne con foglie grasse, spinose ad evoluzione spilaliforme, di colore grigio-verde e meno carnose, più sottili e filiformi, di lunghezza compresa tra i 50 e 60 cm. le foglie hanno una cuticola esterna più spessa. ciò rende resistente la pianta alla rigidità climatica e ambientale.
questa caratteristica fornisce un'alta presenza di elementi antrachinonici, principalmente le aloine responsabili degli effetti purganti, nonchè citoprotettivi e antitumorali dell'Aloe. il gel interno è proporzionalmente minore rispetto alla varietà Vera. Questo ha relegato questa varietà d'aloe ad un impiego ridotto, sebbene le sue proprietà terapeutiche risultino essere indiscutibilmente superiori a quelle dell'Aloe Vera.
La resa per foglia ed il lavoro manuale per l'ottenimento del succo ha fatto lievitare i costi rendendolo improponibile sul mercato.

Aloe ferox
è conosciuta anche come Aloe del Capo, Selvatica o Africana. La pianta si estende su di un tronco legnoso centrale, con crescita fogliare alternata, simile alla varietà arborescens, ma con la particolarità di essere più robusta. le foglie sono lambite sui bordi estremi di spine scure ad evoluzione spiraliforme, di colore grigio-verde. le foglie hanno una consistenza a metà tra la varietà barbadensis Miller e quella arborescens Miller. il loro gel è molto ricco di vitamine e sali minerali tra i quali spicca il ferro da cui prende origine la denominazione botanica ferox. la produzione di mucopolisaccaridi è buona, ma la presenza di antrachinoni è assai limitata. per questo è sempre consigliabile l'impiego abbinato ad una o più delle altre varietà.

Aloe chinensis
Varietà molto preziosa perchè poco diffusa. Originaria della Cina e presente in diverse parti del globo ma in quantità limitate. la pianta si estende su di un tronco legnoso centrale, le cui foglie crescono in modo alternato, simile alla arborescens e ferox, ma con particolarità di essere più piccola e fragile ed estendere i propri cespugli caotici, per un altezza di alcune decine di centimetri. presenta foglie dure e spesse, dalla consistenza carnosa. esse sono difese sui bordi da un folto numero di spine e sono di colore verde smeraldo. le foglie lunghe e fini, poco spesse, come bel caso dell'arborescens Miller, hanno poco gel e molta buccia esterna. predominano perciò i composti antrachinonici, rispetto ai mucopolisaccaridi, ma si deve segnalare una quantità consistente di minerali e vitamine che si occupano dell'impalcatura del corpo umano, come il calcio, il mnagnesio e il potassio. il suo impiego è da consigliarsi in abbinamento con almeno altre due varietà per ottenere effetti soddisfacenti e non eccessivamente mirati.

Aspetto fisico
la foglia dell'Aloe si presenta come un lungo fodero triangolare le cui due membrane esterne sono verdi e coriacee. All'interno di questo resistente involucro è custodito il gel dell'Aloe, che si presenta come una compatta massa gelatinosa dall'aspetto traslucido e perlaceo. è prassi comune, al fine di estrarre il succo, quello di liberare la polpa interna dall'involucro, grazie ad una decorticazione. in realtà, la corteccia contiene alcune componenti attive per le quali sarebbe buona regola salvaguardarne almeno una parte. si tratta degli antrachinoni che offrono al nostro corpo una notevole sferzata disintossicante. nel caso dell'Aloe Vera, la presenza di queste sostanze comporta una sgradevolissima sensazione organolettica. infatti, gli antrachinoni dell'Aloe Vera sono costituiti primariamente dalla barbaloina, la quale si distingue per il sapore molto amaro e per lo sgradevolissimo odore acre.
per quanto riguarda le altre tre varietà, ci si limita a dire che la difficoltà nella decorticazione ed il sapore amaro, ma tutto sommato gradevole dei loro composti antracenici, ne hanno salvaguardato l'impiego. inoltre, il gel sopramenzionato risulta invece decisamente più gradevole e dal profumo inconsistente. quest'ultimo vanta una marcata dose di mucopolisaccaridi che, se salvaguardati da metodi produttivi rispettosi della loro delicata struttura chimica, possono apportare al corpo uno stimolo immunitario degno di rilievo. le componenti nutrizionali dell'Aloe sono equamente distribuiti tra polpa e corteccia.

Piantagioni
la pianta d'Aloe predilige i climi caldi e secchi. è coltivata in diverse parti del mondo ma la Spagna, in qualità di stato membro della Comunità Europea, è obbligata a seguire procedure di controllo della qualità produttiva molto rigide ed aderenti alle normative CEE. in questo modo la produzine biologica è garantita da una certificazione dello Stato. in sostanza si ritiene che Spagna, Grecia ed Israele possano costituire le migliori zone di produzione ed approvvigionamento. sull'etichetta il produttore deve dichiarare il paese di provenienza e l'effettiva qualità delle piantagioni. più vicine sono le piantagioni all'area di acquisto e di utilizzo, più si ha garanzia di freschezza ed efficacia.
i metodi di coltivazione, raccolta, estrazione e stabilizzazione permettono di ottenere un succo la cui consistenza è facilmente comparabile alla foglia fresca autentica.
Malgrado la qualità produttiva generale sia migliorata nel tempo, esistono purtroppo numerose aziende, che attratte dal facile profitto, pensano esclusivamente alla quantità prodotta ed all'economicità del processo produttivo, immettendo sul mercato prodotti che difficilmente potrebbero essere anche solo accostati al succo appena spremuto.

la produzione del succo deve avvenire entro poco tempo dalla raccolta. una volta tolta la punta, le spine e l'involucro esterno si ha la materia prima da cui si ottiene il succo. questo deve essere protetto dai raggi UVA e UVB. infatti in contatto con la luce puà alterarne alcune qualità."

"per il gel puro per uso interno bisogna stare attenti e rifornirsi solo da rivenditori o aziende di fiducia perchè l'aloe dà origine ad un succo acquoso di consistenza viscosa costituito per il 96-97% di acqua.
Alcuni produttori sud-americani hanno pensato di irrorare intensamente le piante riuscendo ad ottenere "legalmente" quasi il triplo del raccolto. Inoltre, le sostanze presenti nel succo, essendo in soluzione acquosa, evidenziano una notevole instabilità dando luogo a fenomeni di "scassamento molecolare" nel tempo e quindi riducendo la sole la loro quantità nel succo stesso.
Quindi è impossibile avere un succo puro al 100% d'Aloe aspettandosi che tali misurazioni abbiano attendibilità nel tempo.
la legislazione di alcuni stati europei e americani prevede che si possa utilizzare la dicitura "Succo puro di Aloe" introducendo nel prodotto solamente il 12% di materia prima e raggiungendo poi il 100% semplice con acqua.
i succhi composti esclusivamente con la varietà barbadensis hanno una percentuale di principi attivi che in alcuni casi può rivelarsi dimezzata rispetto alle polpe a multivarietà."

"per quanto riguarda l'uso esterno per gel puro si intende il succo puro al 100% d'Aloe, semplicemente gelificato con degli addensanti, in modo da permetterne un uso topico.
le proprietà di questo composto sono innumerevoli spaziando dalla semplice detersione e cura cosmetica della pelle fino alla risoluzione di problemi dermatologici, in alcuni casi, anche gravi.
tutto il potenziale di questo prodotto derivato può essere seriamente compromesso là dove per la realizzazione vengano impiegati estratti secchi o liofilizzati privi ormai delle proverbiali proprietà del succo fresco. il gel, applicato localmente, tutti i giorni, deterge, rinfresca e rigenera la pelle, fornendo il corretto apporto vitaminico e stimolando una buona irrorazione sanguigna, garantendo in questo modo, una migliore ossigenazione ed una più veloce espulsione delle tossine. la pelle viene levigata, idratata e resa più elastica, venendo dotata di difese contro i radicali liberi e la loro attività degenerativa dei tessuti epiteliali, producendo un'azione antiossidante ed un effetto anti età. l'impiego di gel puro sulla pelle o su patologie, ferite e compromissioni dell'apparato tegumentario offre effetti risolutivi impensabili.
nel caso di ferite, gli enzimi proteolitici "digeriscono" il tessuto guasto, compreso il pus, ed accelerano la fase degenerativa tissutale, all'interno del fenomeno di guarigione. l'enzima bradichinasi blocca le reazioni infiammatorie, quali risposte ad un evento necrotico esterno, e stimola l'intervento delle difese immunitarie. la barbaloina e l'acido aloerico svolgono azione antibiotica ed antibatterica. l'isobarbaloina, l'estere dell'acido cinnamico e l'acido salicilico svolgono azione antidolorifica.
L'acemannano accelera la fase di ri-epitelizzazione, ossia la rigenerazione dei tessuti epidermici, intervenendo nella stimolazione dei macrofagi e nell'aumento produttivo di fibroblasti e collagene. infine, le cicatrici derivate dalle problematiche sopra esposte, ed esempio, possono farsi forza ancora della presenza dell'acemannano che stimola una corretta e coordinata produzione di tessuto cicatriziale ed assieme ad amminoacidi, vitamine e sali minerali favorisce una guarigione più veloce ed ordinata, evitando i segni perenni."

Tratto da "Aloe Vera: tutti i segreti" di Giuseppe Zuccatti che invito a leggere perchè molto interessante anche per l'utilizzo interno del succo di aloe vera. nel libro vengono anche approfondite le varie proprietà dell'Aloe con riferimenti a ricerche pubblicate e su come impiegare in modo ottimale i prodotti derivati dalla pianta dell'Aloe.
sottolinea comunque che solo alcune delle indicazioni riportate hanno un effettivo riscontro medico-scientifico, mentre altri consigli fondano le loro radici nella tradizione, nel buonsenso e nell'intuizione e competenza degli stessi autori. La reazione del corpo umano è soggettiva e quindi non si garantisce incondizionatamente a chiunque segua le indicazioni, di ottenere gli stessi effetti. prima di iniziare ad utilizzare un prodotto è sempre bere testare su un polso. se non compaiono eruzioni cutanei, pruriti e arrossamenti allora si può utilizzare il prodotto.
casi di allergie e intolleranze sono poco diffusi e bere il succo puro funge proprio da antiallergenico. per le donne in gravidanza è consigliabile evitare l'uso del succo di aloe contente composti antrachinonici, cioè le diverse aloine. esse, infatti, hanno un effetto lassativo, dovuto al fatto che aumentano le peristalsi intestinali, e potrebbero, anche se non scientificamente provato, indurre parallelamente, dei moti peristaltici uterini, e quindi l'aborto spontaneo. questo vale nel caso di uso interno ma dato che i prodotti presenti sul mercato non contengono la buccia della pianta, piena di aloine, è possibile, per le donne incinta consumare questo tipo di bevande.
un'altra classe di pazienti che dovrebbero prestare attenzione e chiedere un consulto medico sono i diabetici. l'Aloe può stimolare la produzione di insulina da parte del pancreas, determinando un esito negativo per un individuo insulino-dipendente.

per sfruttare tutte le proprietà dell'Aloe è necessario che la pianta abbia almeno 5 anni di età.

sul libro sopra citato è riportata anche la ricetta dell'Aloe, miele e alcol di Padre Romano Zago contro il cancro. non so quanto sia vero ma io l'ho provata e i benefici (a livello generale) ci sono.

spero che vi sia stato utile anche se un po' lungo.

riporto anche dei link in cui ci sono informazioni interessanti:
http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=8693
http://www.gsana.ch/index.php?page=quan ... lo-il-nome
http://www.angelariel.com/aloe-non-deve ... lia-fresca
http://www.bioblog.it/2007/10/30/aloe-vera-2/20071623
http://www.aloe-vera-proprieta.com/colt ... -vera.html
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Lalla
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Re: come curare la pianta d'aloe?

Messaggio da Lalla »

seichelle ha scritto:Non so se è la sezione giusta..sto cercando di far crescere una piantina d'aloe vera in casa!Abitando in appartamento e non avendo un terrazzo sono costretta a tenerla dentro casa vicino alla finestra. Avete consigli su come curarla e evitare che vada a seccarsi??? :roll:
Purtroppo se la tieni in casa questa pianta si abituerà all'ambiente e poi non fiorirà mai....crescerà sana e forte ma diventerà sterile, per cui il suo gel non avrà nessun effetto, sarà come acqua fresca....mentre se riesci ad abituarla in un ambiente esterno, possibilmente ultrasoleggiato, l'aloe ti crescerà rigogliosa e fra circa tre anni ti potrà far vedere i suoi primi fiori...a quel punto la pianta sarà matura per farsi prelevare il suo magico gel.
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