TEORIA DEGLI OLI ESSENZIALI E FRAGRANZE- SCHEDA
Inviato: 02/03/2013, 23:20
TEORIA DEGLI OLI ESSENZIALI E FRAGRANZE
GLI OLII ESSENZIALI (OE)
Detti anche oli eterei, oli votatili oppure essenze.
Sono sostanzialmente estratti dalle piante e si distinguono per un odore specifico. Tutti gli organi di una pianta (corteccia, foglie, fiori, semi, radici, pericarpi) possono contenere olii essenziali, anche se in diversa concentrazione. A loro volta, le differenti parti di una pianta possono contenere olii essenziali di diversa composizione.
CARATTERISTICHE:
Generalmente sono liquidi, possiedono l’aroma delle piante da cui si ottengono. Sono poco solubili in acqua mentre si sciolgono facilmente nell’alcool e visto che sono liposolubili si svolgono facilmente in oli e in grassi.
Ricordiamo anche che vanno conservati in adatti recipienti, di solito bottigliette di vetro scuro con un tappo ben chiuso che li proteggano dalla luce e dell’aria.
Esposti all’aria si ossidano resinificando.
PROVENIENZA:
Gli OE vegetali sono veramente molto numerosi e possono trovarsi in tutte le parti della pianta per esempio: radici, legno, scorza, foglie, fiori, frutti e cortecce oppure nelle secrezioni delle piante stesse (resine).
Una cosa molto curiosa è che un OE estratto da un organo della stessa pianta, per esempio la corteccia, ha composizione completamente diversa da un OE estratto dai fiori.
Inoltre gli OE estratti dallo stesso organo possono variare, essendo influenzati da diversi fattori come il terreno, il periodo di raccolta, la stagione.
COMPOSIZIONE DEGLI OE
Contengono un miscuglio di numerosi composti: idrocarburi, aldeidi, chetoni, fenoli, acidi, eteri e molti altri. Ogni OE è composto da diverse molecole organiche.
LE TECNICHE PER L'ESTRAZIONE DEGLI OLII ESSENZIALI
Il tipo di tecnica utilizzata per l’estrazione fa variare anche il prezzo d’acquisto dell’olio essenziale. Ecco a seguire le principali tecniche di estrazione degli olii essenziali.
La Spremitura
Si tratta di un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi.
La Distillazione Di Olii Essenziali in Corrente Di Vapore
Si tratta di uno dei metodi più usati per l'estrazione degli oli essenziali dalle parti più resistenti delle piante, che tollerano di più il calore, come legni e cortecce. Si effettua mediante l’uso del distillatore, strumento formato da più contenitori stagni, da un generatore di vapore e da una serpentina di raffreddamento. In questo modo è possibile separare le sostanze volatili, sfruttando l’evaporazione: il materiale vegetale macinato viene fatto attraversare da una corrente di vapore acqueo, che estrae l'olio essenziale, permettendo di separarlo successivamente, in quanto non è solubile in acqua.
L’enfleurage
Metodo antichissimo, oggi quasi completamente caduto in disuso, usato per estrarre gli olii essenziali dai petali e dalle parti molto tenere e delicate delle piante, che altrimenti si danneggerebbero facilmente in presenza di calore. I fiori vengono appoggiati su lastre ricoperte di grasso purificato, sfruttando la capacità dei grassi, di assorbire gli odori. I fiori cedono al grasso il loro profumo e sono sostituiti con altri fiori, finché il grasso non si satura di profumo. Poi si scioglie il grasso con alcol e quindi si separa l'olio essenziale.
Estrazione Degli Olii Essenziali Con Uso Di Solventi
Questo tipo di estrazione si impiega per le piante aromatiche pregiate, come la rosa e il gelsomino, con essenze che non resistono al calore. Consiste nel fare attraversare un solvente, che estrae l'essenza per poi rimuoverlo.
Estrazione Con Anidride Carbonica (CO2)
Estrazione moderna ed integrale che vede l’utilizzo di un gas inerte come l’anidride carbonica quale solvente di trasporto degli oli essenziali. La tecnica è ancora poco conosciuta e poco nota, anche perché richiede impianti particolarmente costosi. Le essenze note come estratti CO2 sono oggi considerate più pure ma anche più costose
CONSERVAZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI
Oe vengono venduti solitamente in bottigliette di vetro scuro, perché sono sensibili all’azione della luce. Sono da evitarsi contenitori di plastica o metallo. Vanno conservati lontano da fonti di calore( sono infiammabili), in un luogo fresco e buio e vanno tenute fuori della portata dei bambini.
Oli essenziali di agrumi sono più deteriorabili perché reagiscono facilmente con l’ossigeno dell’aria e andrebbero utilizzati il più presto possibile.
Alcuni Oe come il vetiver il patchouli, il sandalo o oe di rosa, invece, subiscono un processo di maturazione invecchiando assumono un profumo più morbido e pieno.
USO DI OE IN COSMETICA:
L'uso di OE è diffusissimo in cosmetologia, poiché queste sostanze non solo penetrano facilmente la cute, ma molti di loro vi esercitano un’azione particolare (es. olio essenziale di lavanda per pelli grasse, olio di sandalo per pelli secche, olio essenziale di camomilla per pelli infiammate ed ipersensibili, l’olio essenziale di cannella ha azione stimolante e riscaldante).
Gli oli essenziali sono altamente liposolubili, quindi, oltrepassano la barriera cornea e sono assorbiti; per questo motivo si deve fare molta attenzione durante l’applicazione, per evitare i fenomeni d’allergia.
Per quanto riguarda le funzionalità cosmetiche, gli oli essenziali si possono classificare in 5 gruppi:
1. Azione Aromatizzante: è utilizzata nei dentifrici, nei prodotti per il cavo orale e talvolta nei rossetti e nei lucidalabbra (anche se stato notato che danno un sapore amaro-meglio usare Aromi).
2. Azione profumante: è sfruttata in tutte le produzioni cosmetiche; nelle emulsioni si possono utilizzare percentuali d’oli essenziali che vanno dallo 0.25% al 1%. Con gli shampoo ed i bagnoschiuma si può arrivare al 3%. Negli oleoliti dallo 0.5% al 2.5%. Tra quelli a spiccata azione profumante, ricordiamo la menta, il limone, la citronella, l’arancio, il sandalo e la verbena.
3. Azione Stimolante: si può ottenere con gli oli essenziali quali cannella, cajeput, eucalipto, rosmarino e salvia.
4. Azione Lenitiva: è data dai fiori d’arancio, di camomilla (ricca d’arlene, e bisabololo, entrambe con azioni disinfettanti).
5. Azione dermo-purificante: è legata allo spiccato effetto disinfettante dei numerosi oli essenziali, come quello di limone, bergamotto, lavanda, melissa, gli oli di garofano, pino silvestre e timo. L’eucalipto, il cipresso e la menta sono anche rinfrescanti. Gli oli essenziali vanno utilizzati con dosaggio limitato, non superiore al 3%, diluiti in apposito veicolo oleoso o cremoso; infine, controllare attentamente azioni iperemizzanti, arrossanti ed irritative.
PERCENTUALE D’USO OLI ESSENZIALI
Per Oli Per Il Corpo, E Da Pulizia, Creme, Lozioni Prodotti Per Capelli
-Da 0.25% a massimo 1.5% a seconda delle preferenze personali…
-Da 0.25% a 1% tutte le preparazioni destinate a pelli giovani, sensibili e predisposte alle allergie e irritazioni.
In Unguenti E Altre Applicazioni Destinate A Coprire Le Aree Limitate E/O Usate Solo Occasionalmente
1.5% a massimo 3% dove il dosaggio più basso è già abbastanza sufficiente
Oe di cannella, chiodi di garofano, timo, santoreggia, origano, noce moscata si consiglia di non superare la concentrazione dello 0.5%
PRECAUZIONI D’USO
Gli OE sono sostanze concentrate da maneggiare con cura e attenzione. Purtroppo spesso si commette l’errore di pensare che “naturale” sia sinonimo di “sano” e di “sicuro”. Ma se ci fermiamo a pensare al fatto che proprio dalle piante derivano le sostanze più velenose della Terra, a quel punto diventa più che chiaro che dobbiamo avere molto cautela e renderci conto anche di tutti i rischi, sia quando le maneggiamo, sia quando stabiliamo le combinazioni e i dosaggi…
Gli OE possono essere veramente molto irritanti, perciò ogni volta quando lavoriamo con gli oli essenziali ricordiamoci che sono solventi veramente potenti e sono in grado di danneggiare superfici verniciate, mobili, diversi tipi di plastica.
- Non applicare in linea generale gli oli essenziali puri e non diluiti direttamente sulla pelle.Speciale cautela va usata nei confronti di oli ricchi di fenoli, controindicati sulla pelle puri o basse diluzioni perché possono provocare le bruciature sulla pelle. In particolare oe di cannella, chiodi di garofano, timo, santoreggia, origano, noce moscata. Per bagni, non versare mai gli oli dermoaggressivi direttamente nell’acqua, ma solubilizzarli prima in un eccipiente adeguato, in quanto non essendo idrosolubili potrebbero creare irritazioni.
- Non esporsi al sole o lampade abbronzanti dopo aver applicato oli essenziali.
- Consiglio di testare un nuovo olio essenziale prima di usarlo diluendolo in olio e spalmandone qualche goccia sull’avanbraccio e aspettare qualche ora per verificare possibili allergie.
-In gravidanza, a scopo cautelativo, si sconsiglia l’utilizzo degli oli essenziali, in particolare nella prima metà della gestazione. Invece gli oli essenziali da evitare per tutto il decorso della gravidanza sono: oe mirra, la verbana, il patchouli questo discorso vale anche per tutto il periodo dell’allattamento.
-L’utilizzo degli oli essenziali nel infanzia andrebbe attentamente calibrato o limitato. Si sconsiglia l’utilizzo nei bambini molto piccoli ( sotto l’anno di età) Per i bambini va evitato l’uso degli oe potenzialmente tossici come oe di menta e la canfora specie che applicate in prossimità delle narici o inalate.
-Evitare tutte le situazioni dove bambini e animali domestici rimarrebbero esposti a odori forti dei Oe
-Molti Oe sono altamente infiammabili e possono prendere fuoco o esplodere se surriscaldati.
-Attenzione alle candele profumate fatte da noi….usare solo OE adatti che non prendono fuoco.
QUALE È ALLORA LA DIFERENZA TRA OLI ESSENZIALI E FRAGRANZE
Oli essenziali sono naturali (anche se non tutte, per esempio il muschio bianco o la violetta)
Mentre le fragranze sono ottenute dalla sintesi di sostanze chimiche artificiali o di derivazione naturale, anche se questa definizione è molto semplificata.
La produzione delle prime fragranze sintetiche, tutte di derivazione vegetale risale alla metà del 1800.
La prima fragranza di sintesi fu la cummarina isolata dalle fave di Tonka.
Invece nel 1858 fu la vanillina, isolata dalle bacche stagionate di vaniglia.
Più tardi furono prodotte le versioni sintetiche di muschio e violetta.
E’ solo nel 1922 che due ricercatori tedeschi Franz Fischer e Hanz Tropsch misero a punto la sintesi di idrocarburi liquidi a partire da gas naturale, il che aprì nuovi orizzonti nel mondo delle fragranze, degli aromi e dei profumi.
Tutte le sostanze create dall’uomo a prescindere dalla loro origine effettiva sono state definite chimiche o sintetiche.
Anche le Fragranze come gli Oe possono essere una causa della notevole allergenicità.
Infatti in alcuni cosmetici destinati alle pelli delicate e sensibili la fragranza–profumo non viene aggiunto.
Tante volte le fragranze sono messe nelle nostre creme per coprire l’odore non gradevole delle materie prime (specialmente in casi della pelle sensibile e non solo) percentuali indicative sono 0.2-0.5%
Invece in prodotti per il bagno(come bagnoschiuma e saponi) le percentuali di profumo-fragranza sono più alte.
PROFUMI FAI DA TE:
nel dicinnovesimo secolo, il francese Septimus Piesse, nel ambito dell’attività profumeria, trasferi il concetto di armonia musicale nel campo degli odori, classificando questi ultimi in base alle note di una scala musicale.
Si ritiene infatti che il profumo ben equilibrato debba possedere una note alta, una media e una bassa.
Le note alte- di testa:
Si identificano i oli più leggeri, che evaporano in fretta e possiedono una qualità fresca, a volte frullata o aspra, che si apprezza immediatamente. Sono gli aromi che si avvertono maggiormente quando si annusa un profumo. Durano circa due o tre minuti. Oe con la nota alta sono: eucalipto, limone, basilico, mandarino, arancio, bergamotto, citronella, menta, salvia sclarea, rosmarino, tea tree, niaouli
Le note medie- di cuore:
costruiscono il cuore della fragranza, che si percepisce dopo la prima impressione ricevuta dalla nota alta. Si tratta di oli essenziali moderatamente volatili, intensi, sensuali, armonizzanti, caratterizzati da un profumo ricco, morbido e floreale. Sono quelle che si sentono fino alla fine della giornata.Oe con nota media sono: lavanda,geranio, cammomilla, gelsomino, rosa, ylang-ylang, melissa, neroli, finocchio, chiodi di garofono….
Le note base:
Emergono più lentamente, ma permangono a lungo. Fanno parte di questa classe la maggior classe dei legni e le resine, sostanze dell’aroma ricco e grave e dalle proprietà calmanti e stabilizzanti, che volatilizzano lentamente e vengono usate come fissativi per trattenere gli aromi più volatili e far durare il profumo più a lungo. Sono quelle che si sentono fino alla fine della giornata. Ricordiamo tra questi benzoino, legno di cedro, incenso, sandalo, patchouli, mirra
Informazioni prese dai libri:
“Aromi, profumie balsami naturali” di Marina Tadiello Patrizia Garzena
“Aromaterapia” di Maria Teresa Lucheroni Francesco Padrini
“Cosmetologia” di Umberto Borellini
Scheda preparata con la collaborazione con altre Moderatrici
GLI OLII ESSENZIALI (OE)
Detti anche oli eterei, oli votatili oppure essenze.
Sono sostanzialmente estratti dalle piante e si distinguono per un odore specifico. Tutti gli organi di una pianta (corteccia, foglie, fiori, semi, radici, pericarpi) possono contenere olii essenziali, anche se in diversa concentrazione. A loro volta, le differenti parti di una pianta possono contenere olii essenziali di diversa composizione.
CARATTERISTICHE:
Generalmente sono liquidi, possiedono l’aroma delle piante da cui si ottengono. Sono poco solubili in acqua mentre si sciolgono facilmente nell’alcool e visto che sono liposolubili si svolgono facilmente in oli e in grassi.
Ricordiamo anche che vanno conservati in adatti recipienti, di solito bottigliette di vetro scuro con un tappo ben chiuso che li proteggano dalla luce e dell’aria.
Esposti all’aria si ossidano resinificando.
PROVENIENZA:
Gli OE vegetali sono veramente molto numerosi e possono trovarsi in tutte le parti della pianta per esempio: radici, legno, scorza, foglie, fiori, frutti e cortecce oppure nelle secrezioni delle piante stesse (resine).
Una cosa molto curiosa è che un OE estratto da un organo della stessa pianta, per esempio la corteccia, ha composizione completamente diversa da un OE estratto dai fiori.
Inoltre gli OE estratti dallo stesso organo possono variare, essendo influenzati da diversi fattori come il terreno, il periodo di raccolta, la stagione.
COMPOSIZIONE DEGLI OE
Contengono un miscuglio di numerosi composti: idrocarburi, aldeidi, chetoni, fenoli, acidi, eteri e molti altri. Ogni OE è composto da diverse molecole organiche.
LE TECNICHE PER L'ESTRAZIONE DEGLI OLII ESSENZIALI
Il tipo di tecnica utilizzata per l’estrazione fa variare anche il prezzo d’acquisto dell’olio essenziale. Ecco a seguire le principali tecniche di estrazione degli olii essenziali.
La Spremitura
Si tratta di un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi.
La Distillazione Di Olii Essenziali in Corrente Di Vapore
Si tratta di uno dei metodi più usati per l'estrazione degli oli essenziali dalle parti più resistenti delle piante, che tollerano di più il calore, come legni e cortecce. Si effettua mediante l’uso del distillatore, strumento formato da più contenitori stagni, da un generatore di vapore e da una serpentina di raffreddamento. In questo modo è possibile separare le sostanze volatili, sfruttando l’evaporazione: il materiale vegetale macinato viene fatto attraversare da una corrente di vapore acqueo, che estrae l'olio essenziale, permettendo di separarlo successivamente, in quanto non è solubile in acqua.
L’enfleurage
Metodo antichissimo, oggi quasi completamente caduto in disuso, usato per estrarre gli olii essenziali dai petali e dalle parti molto tenere e delicate delle piante, che altrimenti si danneggerebbero facilmente in presenza di calore. I fiori vengono appoggiati su lastre ricoperte di grasso purificato, sfruttando la capacità dei grassi, di assorbire gli odori. I fiori cedono al grasso il loro profumo e sono sostituiti con altri fiori, finché il grasso non si satura di profumo. Poi si scioglie il grasso con alcol e quindi si separa l'olio essenziale.
Estrazione Degli Olii Essenziali Con Uso Di Solventi
Questo tipo di estrazione si impiega per le piante aromatiche pregiate, come la rosa e il gelsomino, con essenze che non resistono al calore. Consiste nel fare attraversare un solvente, che estrae l'essenza per poi rimuoverlo.
Estrazione Con Anidride Carbonica (CO2)
Estrazione moderna ed integrale che vede l’utilizzo di un gas inerte come l’anidride carbonica quale solvente di trasporto degli oli essenziali. La tecnica è ancora poco conosciuta e poco nota, anche perché richiede impianti particolarmente costosi. Le essenze note come estratti CO2 sono oggi considerate più pure ma anche più costose
CONSERVAZIONE DEGLI OLI ESSENZIALI
Oe vengono venduti solitamente in bottigliette di vetro scuro, perché sono sensibili all’azione della luce. Sono da evitarsi contenitori di plastica o metallo. Vanno conservati lontano da fonti di calore( sono infiammabili), in un luogo fresco e buio e vanno tenute fuori della portata dei bambini.
Oli essenziali di agrumi sono più deteriorabili perché reagiscono facilmente con l’ossigeno dell’aria e andrebbero utilizzati il più presto possibile.
Alcuni Oe come il vetiver il patchouli, il sandalo o oe di rosa, invece, subiscono un processo di maturazione invecchiando assumono un profumo più morbido e pieno.
USO DI OE IN COSMETICA:
L'uso di OE è diffusissimo in cosmetologia, poiché queste sostanze non solo penetrano facilmente la cute, ma molti di loro vi esercitano un’azione particolare (es. olio essenziale di lavanda per pelli grasse, olio di sandalo per pelli secche, olio essenziale di camomilla per pelli infiammate ed ipersensibili, l’olio essenziale di cannella ha azione stimolante e riscaldante).
Gli oli essenziali sono altamente liposolubili, quindi, oltrepassano la barriera cornea e sono assorbiti; per questo motivo si deve fare molta attenzione durante l’applicazione, per evitare i fenomeni d’allergia.
Per quanto riguarda le funzionalità cosmetiche, gli oli essenziali si possono classificare in 5 gruppi:
1. Azione Aromatizzante: è utilizzata nei dentifrici, nei prodotti per il cavo orale e talvolta nei rossetti e nei lucidalabbra (anche se stato notato che danno un sapore amaro-meglio usare Aromi).
2. Azione profumante: è sfruttata in tutte le produzioni cosmetiche; nelle emulsioni si possono utilizzare percentuali d’oli essenziali che vanno dallo 0.25% al 1%. Con gli shampoo ed i bagnoschiuma si può arrivare al 3%. Negli oleoliti dallo 0.5% al 2.5%. Tra quelli a spiccata azione profumante, ricordiamo la menta, il limone, la citronella, l’arancio, il sandalo e la verbena.
3. Azione Stimolante: si può ottenere con gli oli essenziali quali cannella, cajeput, eucalipto, rosmarino e salvia.
4. Azione Lenitiva: è data dai fiori d’arancio, di camomilla (ricca d’arlene, e bisabololo, entrambe con azioni disinfettanti).
5. Azione dermo-purificante: è legata allo spiccato effetto disinfettante dei numerosi oli essenziali, come quello di limone, bergamotto, lavanda, melissa, gli oli di garofano, pino silvestre e timo. L’eucalipto, il cipresso e la menta sono anche rinfrescanti. Gli oli essenziali vanno utilizzati con dosaggio limitato, non superiore al 3%, diluiti in apposito veicolo oleoso o cremoso; infine, controllare attentamente azioni iperemizzanti, arrossanti ed irritative.
PERCENTUALE D’USO OLI ESSENZIALI
Per Oli Per Il Corpo, E Da Pulizia, Creme, Lozioni Prodotti Per Capelli
-Da 0.25% a massimo 1.5% a seconda delle preferenze personali…
-Da 0.25% a 1% tutte le preparazioni destinate a pelli giovani, sensibili e predisposte alle allergie e irritazioni.
In Unguenti E Altre Applicazioni Destinate A Coprire Le Aree Limitate E/O Usate Solo Occasionalmente
1.5% a massimo 3% dove il dosaggio più basso è già abbastanza sufficiente
Oe di cannella, chiodi di garofano, timo, santoreggia, origano, noce moscata si consiglia di non superare la concentrazione dello 0.5%
PRECAUZIONI D’USO
Gli OE sono sostanze concentrate da maneggiare con cura e attenzione. Purtroppo spesso si commette l’errore di pensare che “naturale” sia sinonimo di “sano” e di “sicuro”. Ma se ci fermiamo a pensare al fatto che proprio dalle piante derivano le sostanze più velenose della Terra, a quel punto diventa più che chiaro che dobbiamo avere molto cautela e renderci conto anche di tutti i rischi, sia quando le maneggiamo, sia quando stabiliamo le combinazioni e i dosaggi…
Gli OE possono essere veramente molto irritanti, perciò ogni volta quando lavoriamo con gli oli essenziali ricordiamoci che sono solventi veramente potenti e sono in grado di danneggiare superfici verniciate, mobili, diversi tipi di plastica.
- Non applicare in linea generale gli oli essenziali puri e non diluiti direttamente sulla pelle.Speciale cautela va usata nei confronti di oli ricchi di fenoli, controindicati sulla pelle puri o basse diluzioni perché possono provocare le bruciature sulla pelle. In particolare oe di cannella, chiodi di garofano, timo, santoreggia, origano, noce moscata. Per bagni, non versare mai gli oli dermoaggressivi direttamente nell’acqua, ma solubilizzarli prima in un eccipiente adeguato, in quanto non essendo idrosolubili potrebbero creare irritazioni.
- Non esporsi al sole o lampade abbronzanti dopo aver applicato oli essenziali.
- Consiglio di testare un nuovo olio essenziale prima di usarlo diluendolo in olio e spalmandone qualche goccia sull’avanbraccio e aspettare qualche ora per verificare possibili allergie.
-In gravidanza, a scopo cautelativo, si sconsiglia l’utilizzo degli oli essenziali, in particolare nella prima metà della gestazione. Invece gli oli essenziali da evitare per tutto il decorso della gravidanza sono: oe mirra, la verbana, il patchouli questo discorso vale anche per tutto il periodo dell’allattamento.
-L’utilizzo degli oli essenziali nel infanzia andrebbe attentamente calibrato o limitato. Si sconsiglia l’utilizzo nei bambini molto piccoli ( sotto l’anno di età) Per i bambini va evitato l’uso degli oe potenzialmente tossici come oe di menta e la canfora specie che applicate in prossimità delle narici o inalate.
-Evitare tutte le situazioni dove bambini e animali domestici rimarrebbero esposti a odori forti dei Oe
-Molti Oe sono altamente infiammabili e possono prendere fuoco o esplodere se surriscaldati.
-Attenzione alle candele profumate fatte da noi….usare solo OE adatti che non prendono fuoco.
QUALE È ALLORA LA DIFERENZA TRA OLI ESSENZIALI E FRAGRANZE
Oli essenziali sono naturali (anche se non tutte, per esempio il muschio bianco o la violetta)
Mentre le fragranze sono ottenute dalla sintesi di sostanze chimiche artificiali o di derivazione naturale, anche se questa definizione è molto semplificata.
La produzione delle prime fragranze sintetiche, tutte di derivazione vegetale risale alla metà del 1800.
La prima fragranza di sintesi fu la cummarina isolata dalle fave di Tonka.
Invece nel 1858 fu la vanillina, isolata dalle bacche stagionate di vaniglia.
Più tardi furono prodotte le versioni sintetiche di muschio e violetta.
E’ solo nel 1922 che due ricercatori tedeschi Franz Fischer e Hanz Tropsch misero a punto la sintesi di idrocarburi liquidi a partire da gas naturale, il che aprì nuovi orizzonti nel mondo delle fragranze, degli aromi e dei profumi.
Tutte le sostanze create dall’uomo a prescindere dalla loro origine effettiva sono state definite chimiche o sintetiche.
Anche le Fragranze come gli Oe possono essere una causa della notevole allergenicità.
Infatti in alcuni cosmetici destinati alle pelli delicate e sensibili la fragranza–profumo non viene aggiunto.
Tante volte le fragranze sono messe nelle nostre creme per coprire l’odore non gradevole delle materie prime (specialmente in casi della pelle sensibile e non solo) percentuali indicative sono 0.2-0.5%
Invece in prodotti per il bagno(come bagnoschiuma e saponi) le percentuali di profumo-fragranza sono più alte.
PROFUMI FAI DA TE:
nel dicinnovesimo secolo, il francese Septimus Piesse, nel ambito dell’attività profumeria, trasferi il concetto di armonia musicale nel campo degli odori, classificando questi ultimi in base alle note di una scala musicale.
Si ritiene infatti che il profumo ben equilibrato debba possedere una note alta, una media e una bassa.
Le note alte- di testa:
Si identificano i oli più leggeri, che evaporano in fretta e possiedono una qualità fresca, a volte frullata o aspra, che si apprezza immediatamente. Sono gli aromi che si avvertono maggiormente quando si annusa un profumo. Durano circa due o tre minuti. Oe con la nota alta sono: eucalipto, limone, basilico, mandarino, arancio, bergamotto, citronella, menta, salvia sclarea, rosmarino, tea tree, niaouli
Le note medie- di cuore:
costruiscono il cuore della fragranza, che si percepisce dopo la prima impressione ricevuta dalla nota alta. Si tratta di oli essenziali moderatamente volatili, intensi, sensuali, armonizzanti, caratterizzati da un profumo ricco, morbido e floreale. Sono quelle che si sentono fino alla fine della giornata.Oe con nota media sono: lavanda,geranio, cammomilla, gelsomino, rosa, ylang-ylang, melissa, neroli, finocchio, chiodi di garofono….
Le note base:
Emergono più lentamente, ma permangono a lungo. Fanno parte di questa classe la maggior classe dei legni e le resine, sostanze dell’aroma ricco e grave e dalle proprietà calmanti e stabilizzanti, che volatilizzano lentamente e vengono usate come fissativi per trattenere gli aromi più volatili e far durare il profumo più a lungo. Sono quelle che si sentono fino alla fine della giornata. Ricordiamo tra questi benzoino, legno di cedro, incenso, sandalo, patchouli, mirra
Informazioni prese dai libri:
“Aromi, profumie balsami naturali” di Marina Tadiello Patrizia Garzena
“Aromaterapia” di Maria Teresa Lucheroni Francesco Padrini
“Cosmetologia” di Umberto Borellini
Scheda preparata con la collaborazione con altre Moderatrici