Lallina non so se le regole per l'interpretazione dell'Inci dei cosmetici valgano anche in questo caso, ma la cosa potrebbe essere perfettamente plausibile...
Detto ciò tento di riassumere l'ora e quaranta di telefonata di oggi dove abbiamo riaperto questi argomenti, se sbaglio o riporto in maniera poco corretta le conclusioni a cui siamo giunti correggi pure Lalla, ahahahha già è difficile riassumere tutta la mole di concetti di cui abbiamo parlato, sono nostre riflessioni su cui c'è ancora da studiare e sperimentare parecchio:
1) ANALISI DELLO STRUMENTO CON CUI SI EMULSIONA.
A livello professionale si utilizza il Turboemulsore
foto turbo emulsore, che ha un sistema sotto vuoto per evitare che durante la fase di emulsione si incamerino bolle d'aria creando "embolia" alla crema ahahah, a tal proposito il Bettiol per le preparazioni casalinghe consiglia fruste a lame
consiglio Bettiol turboemulsore, che diciamo a questo livello sostituiscono il turboemulsore che ha lame verticali sempre poste in immersione e non orizzontali come il minipimer che tutti utilizziamo e che fa incamerare molta aria in quanto agita sotto e parte della crema si appiccica su di esso e poi va sollevato per farla ricadere dentro e ricominciare a frullare, mentre le lame vanno tenute sempre in immersione nella preparazione. Secondo noi la creazione di bolle d'aria crea difficoltà all'emulsionate di miscelarsi e disporsi perfettamente all'interfase per ridurre la tensione interfacciale. Quindi il mio prossimo esperimento sarà quello di emulsionare con l'uso di fruste elettriche e non di minipimer come ho fatto finora, magari cadendo in errore solo perche tizia di quel forum o l'altra su youtube ha dettato la legge che si usa il minipimer per emulsionare.
2) LA TEMPERATURA.
Altra osservazione su cui abbiamo riflettuto è la temperatura delle fasi quando si fa una crema.
Utilizzando sempre il Manuale delle Preparazioni Galeniche del Bettiol, abbiamo visto che lui porta le due fasi da emulsionare alla temperatura almeno di 70°C e la mantiene costante durante tutta la fase in cui si emulsiona. Oltre alla creazione di bolle d'aria che impedisce bene agli emulsionanti di disporsi per bene all'interfase e quindi magari provocare parte della scia ed all'uso di uno strumento come il minipimer non corretto, forse anche una temperatura errata e troppo bassa delle due fasi non permette agli emulsionanti di sciogliersi bene, anche se a noi sembra che sia così e quindi creare la scia.
Quando abbiamo usato la cera d'api che richiede alte temperatura di entrambe le fasi altrimenti si creano grumi in effetti notavo che la scia scompariva dalle creme, e ribadisco che insieme alla cera io ci metto sempre altri emulsionanti. Da molto tempo quando faccio le creme il contenitore dove emulsiono lo tenevo nell'acqua calda del bagnomaria e frullavo fino a raffreddamento quasi, la prossima prova con le fruste la farò a temperatura più alta, magari senza spegnere subito il fornello ma lasciandolo a fiamma bassissima e vediamo che risultati si otterranno.
3) PROLUNGARE I TEMPI DI EMULSIONE CON LE FRUSTE.
Abbiamo pensato di non fermarci al momento in cui sbianca la crema, ma di continuare ad oltranza fin quando non si raffredda del tutto, perchè nelle creme con la cera d'api in genere si fa così e sono le creme che non hanno mai dato scia, magari gli altri emulsionanti oltre al calore, giusto strumento, e giusta fase dove essere inseriti in base al fatto se siano idrofili o lipofili, vogliono anche dei tempi più prolungati della fase in cui frulliamo.
4) Lalla mi ha letto al telefono una ricetta magistrale del Bettiol, al di là delle materie prime non ecobio che usa, a noi interessa il concetto, è chiaro che utilizzeremo ben altro per le nostre autoproduzioni casalinghe. In questa ricetta nella fase acquosa il Bettiol mette l'emulsionante Tween 20, nome commerciale del Polysorbate 20
Polysorbate 20 che ha un HLB 15, quindi idrofilo eccome! E lui lo mette appunto in fase acquosa (come già la lingua italiana e l'etimologia di idrofilo fa capire), a voi trarre le conclusioni più logiche, forse siamo vicini a capire e dare una spiegazione alla famigerata formazione della scia, frutto di vari fattori messi insieme e forse frutto di troppe leggende metropolitane che circolano da fin troppo tempo sul web e delle quali ne abbiamo le scatole piene. Si autoproducono i cosmetici studiando su fonti attendibili e non si mettono in pratica determinate cose solo perchè certe "guru" dicono di fare così. Io per primo ho commesso questo errore e da un pò di tempo ho messo sotto critica costruttiva e ragionamento tante cose balorde ormai date per assodate e certe.
Adesso lascio la parola a Lalla.
Lallina spiega tu quella similitudine con il sapone che mi hai fatto al telefono, perchè ho paura di sbagliare facendolo io, in quanto non sono esperto saponaio
e racconta pure la tua esperienza riprendendo la crema con Olivem...